Cuchel: “La fattura elettronica va ripensata. Non esistono sufficienti livelli di sicurezza per le aziende”
In materia di fatturazione elettronica, il vero “punto dolente di tutta l'operazione” è rappresentato dalla “fragilità del sistema circa la sicurezza dei dati”: è questa in estrema sintesi la maggiore preoccupazione espressa ieri dal presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti (Anc), Marco Cuchel.
L'intervento segue di pochi giorni la netta presa di posizione assunta in materia dal Garante della privacy, che attraverso un apposito provvedimento sottolineava forti preoccupazioni sotto il profilo dell'utilizzabilità da parte di terzi di numerosi dati sensibili. Secondo l'Anc, in particolare, l'attuale normativa sulla fatturazione elettronica – che rende operative le nuove regole a partire dal prossimo 1° gennaio – crea “reali criticità in ordine alla privacy”: i dati economici di tutte le imprese italiane, infatti, possono diventare “preda di soggetti privati che hanno l’obiettivo della gestione degli stessi per finalità totalmente estranee alla fattura elettronica”.
Attraverso un comunicato stampa diffuso ieri, viene quindi sottolineato nuovamente il rischio “che operatori economici privati, i quali si troveranno a gestire e custodire tutte le informazioni inerenti l’attività economica del Paese, fin nel minimo dettaglio, possano utilizzare impropriamente questi dati, mettendo a repentaglio l’economia nazionale”.
In tale contesto, Cuchel si dice sconcertato e amareggiato dalla posizione assunta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, “che, da parte sua, afferma la necessità di proseguire senza indugi nel percorso intrapreso”: tale atteggiamento sembra far prevalere esigenze di gettito rispetto ad altre esigenze “ben più importanti che dovrebbero avere la priorità in uno Stato di Diritto, quali la salvaguardia dei dati aziendali riguardanti anche i brevetti”.
Alla luce delle considerazioni che precedono, per l'Associazione Nazionale Commercialisti “tutto l’impianto della fattura elettronica deve essere riconsiderato, in quanto, ad oggi, non presenta un livello di sicurezza sufficiente”.